Google lancia Lively, il proprio servizio di mondo virtuale. La Linden lab risponde ufficializzando l’interoperabilità nata dalla collaborazione con la IBM.
Così forse il vostro avatar potrà sbarcare proprio su Lively o su There.com o sull’italiana Cyberlandia.
Forse il vostro avatar non avrà più confini di script, prim o linden dollars. Forse ritornerà a digitare su un altro metamondo un nuovo esperanto testuale.
Forse dobbiamo ancora esplorare questo universo sintetico prima di poter apprezzare la libertà di una migrazione virtuale tra mondi.
Perché mentre ci preoccupiamo di blindare i marchi dei nostri prodotti per non perdere il business, dimentichiamo lo spirito dell’open source.
Come dimentichiamo l’italiana Cyberlandia, progetto collaborativo basato su un social network.
Collaborazione, rete, società e poi, forse, interoperabilità.
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