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martedì 29 luglio 2008
Normale?
Dicesi "Normale" tutto ciò che si riferisce ad una norma o regola di carattere descrittivo o prescrittivo a cui si fa riferimento per disporre di un criterio di giudizio, di valutazione o di comprensione. Ma come, chi o cosa decide le norme che faranno poi da paradigma di riferimento? La logica? No altrimenti si avviterebbe su se stessa visto che la logica per essere tale deve procedere secondo regole già prestabilite. Le persone? Forse ma sarebbe altrettanto complesso visto che le persone sono fatte di esperienza, vissuti, storia, contesti in cui sono immersi e tanto altro, e ognuno di questi fattori risulta diverso da persona a persona garantendo l’unicità di ogni individuo. A questo punto non si può andare avanti, perché ci imbattiamo nell’unicità che ahimè introduce il concetto di diversità e che fa da traino a quello di ricchezza, di prospettiva, di libertà e di rispetto per l’altro, in qualsiasi modo esso sia fatto. Senza correre il rischio di annoiare con discorsi simil filosofici di stampo post moderno, diciamo che Second Life dà ad ognuno la splendida opportunità di entrare in relazione con l’altro diverso da sé, condizione senza la quale non sarebbe concesso comprendere o condividere e ancor di più conoscersi. Buona seconda vita dalla redazione di CRASHINews
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d'altronde è ...normale che ognuno sia diverso dall'altro :>
RispondiEliminasarebbe anormale essere tutti uguali, o no?
Slow Messmer in questo editoriale dà, a mio avviso, una lettura "diversa" delle potenzialità del mezzo, laddove scrive " Second Life dà ad ognuno la splendida opportunità di entrare in relazione con l’altro diverso da sé, condizione senza la quale non sarebbe concesso comprendere o condividere e ancor di più conoscersi".
RispondiEliminaUn possibile approccio verso una maggiore/migliore conoscenza di se stessi attraverso l'osservazione, l'interazione, la condivisione, e , in taluni casi, la simulazione.
Siamo tutti diversi? Al momento assistiamo a processi preoccupanti di omologazione nel campo dei gusti, dei consumi e perfino delle idee.
Ribadire la diversità forse è meno scontato che ribadire le uguaglianze.
Grazie del commento
Papper